31 maggio 2022

Sarcomi, esiti terapeutici strabilianti grazie alla caratterizzazione molecolare

Sono oltre un’ottantina e rappresentano l’1% dei tumori nell’adulto | Circa 2.300 le diagnosi-anno in Italia | Il Working Group di ACC (Rete Oncologica Nazionale del Ministero della Salute) è basato al CRO di Aviano | Roberta Maestro: «Allo studio anche il ruolo dell’immunoterapia»

Roma, 31 maggio 2022 – Rappresentano l’1% dei tumori nell’adulto e, ogni anno, in Italia, le diagnosi di sarcoma sono circa 2.300 (5 casi ogni 100 mila abitanti). Spesso aggressivi, di sottotipi del sarcoma ne sono stati catalogati oltre un’ottantina. Il denominatore comune è che tutti colpiscono i tessuti mesenchimali: ossa, muscoli, cartilagine, tessuto adiposo e connettivo. Sul sarcoma, le cui opzioni terapeutiche sono ancora abbastanza limitate, lavora con intensità l’omonimo Working Group di Alleanza Contro il Cancro, la Rete Oncologica Nazionale del Ministero della Salute presieduta da Ruggero De Maria e diretta da Paolo De Paoli.

Coordinato da Roberta Maestro dell’IRCCS CRO di Aviano, uno dei sei Istituti fondatori del network, il WG ha quale obiettivo primario l’implementazione di una piattaforma molecolare per lo sviluppo di attività di diagnostica innovativa e ricerca traslazionale orientate al miglioramento della gestione clinica dei pazienti affetti dai diversi istotipi di sarcoma. «Essi hanno biologia, comportamento clinico, capacità di risposta alle terapie e aggressività differenti – spiega Maestro. Questa frammentazione implica la necessità, da un lato, di poter disporre di centri specializzati come gli IRCCS per la gestione del paziente e, dall’altro, di riuscire ad avere una numerosità statisticamente apprezzabile per poter acquisire maggiori conoscenze. Di qui la necessità di far convergere competenze in un gruppo di lavoro come il nostro che si avvale della professionalità di ricercatori e clinici che afferiscono a 16 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e dell’Italian Sarcoma Group, tutti associati ad ACC. La nostra progettualità – prosegue Maestro – poggia le sue basi sulle tecniche di profilazione molecolare e su indagini di genomica, trascrittomica ed epigenomica di ultima generazione (NGS o MPS)».

Il perché è presto detto: «Nel recente passato la caratterizzazione molecolare ha consentito di ottenere esiti strabilianti in termini terapeutici. Porto l’esempio del GIST, sarcoma che si sviluppa lungo il tratto digerente e colpisce le cellule che danno la peristalsi intestinale. Fino al Duemila, per il paziente in fase metastatica la probabilità di sopravvivenza era di alcuni mesi; alcuni anni fa si è scoperta una particolare alterazione genetica aggredibile con uno specifico farmaco. Da allora le aspettative di vita per quella specifica neoplasia anche in fase metastatica sono divenute di decenni… Ecco, il nostro obiettivo è cercare di riprodurre anche per altri tipi di sarcoma i successi clamorosi ottenuti per il GIST. Il nostro WG si occupa quindi della caratterizzazione molecolare fine dei sarcomi finalizzata a dare al clinico gli strumenti per individuare il miglior approccio terapeutico per ciascun paziente sulla base di una diagnosi sempre più accurata ed una stratificazione molecolare del tumore. Al contempo, i nostri studi mirano ad individuare nuove alterazioni genetiche nei sarcomi che siano aggredibili con farmaci esistenti o sviluppabili».

Recentemente il WG Sarcomi ha avviato una collaborazione con il WG Immunoterapia di ACC coordinato da Paola Nisticò – basato all’IRCCS Regina Elena di Roma – per offrire ai pazienti con sarcoma la possibilità, «di essere trattati con gli approcci immunoterapeutici di ultima generazione».

 

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